Prevenire il decadimento cognitivo controllando la pressione arteriosa
Di recente diversi studi hanno evidenziato un legame importante tra l’ipertensione arteriosa e decadimento cognitivo, cioè tutte quelle patologie che possono portare a un deficit della memoria clinicamente significativo rispetto al livello atteso per età e istruzione, che non interferisce con le attività quotidiane di una persona.
Secondo gli esperti questo non è da sottovalutare perché i dati affermano che queste due sono le condizioni patologiche maggiormente diffuse nella popolazione anziana di tutto il mondo, circa 75% ipertensione arteriosa e 30% malattie cognitive.
Questa relazione potrebbe essere collegata a diversi meccanismi fisiopatologici, infatti, studi mostrano che nel 25-50% dei casi esiste un’associazione tra lesioni vascolari (infarti e lesioni vascolari di tipo ischemico o ictus) e lesioni neuropatologiche tipiche della malattia di Alzheimer.
Studi trasversali hanno evidenziato che livelli alti di pressione arteriosa sia sistolica che diastolica sono associati ad una aumentata prevalenza di decadimento cognitivo e malattia di Alzheimer e che questi, se persistenti in età adulta sono predittivi di incidenza di demenza in età avanzata. Se pensiamo che con l’avanzare dell’età i livelli di pressione arteriosa tendono ad alzarsi sempre di più è bene imparare a prevenire e combattere l’ipertensione arteriosa. Per questo motivo bisognerebbe quanto prima iniziare a cambiare tutte le cattive abitudini che adottiamo nel quotidiano e iniziare il trattamento antipertensivo al fine di prevenire il riadattamento del meccanismo di autoregolazione cerebrale.
Uno studio svolto tra il 2002 e il 2006 che ha coinvolto 819.491 ultra-65enni ha dimostrato come grazie a riduzioni dei valori pressione arteriosa sistolica e diastolica si osservi una diminuzione significativa dell’incidenza di Alzheimer nei soggetti.
In conclusione, l’ipertensione arteriosa è stata riconosciuta come un importante fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivo. Il trattamento dell’ipertensione può quindi rendere il decadimento delle funzioni cognitive un danno potenzialmente prevenibile.
I livelli di pressione arteriosa vanno sempre tenuti sotto controllo, con l’aumentare dell’età questi possono innalzarsi e possono causare anche disturbi di deficit cognitivo. Per questo motivo deve sempre esserci un monitoraggio continuo della pressione arteriosa, solo così possiamo prevenire l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa e dei problemi che può causare.
Bibliografia scientifica di seguito:
- Blood Pressure and the Prevention of Cognitive Impairment
JAMA Neurol. 2014;71(10):1211-1213. doi:10.1001/jamaneurol.2014.2014
http://archneur.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1891343 - Midlife Hypertension and 20-Year Cognitive Change: The Atherosclerosis Risk in Communities Neurocognitive Study JAMA Neurol. 2014;71(10):1218-1227. doi:10.1001/jamaneurol.2014.1646. http://archneur.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1891344