Esercizio aerobico per abbassare la pressione

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Esercizio aerobico indicato per gli ipertesi

L’ipertensione arteriosa è la prima causa di non idoneità allo sport agonistico. Sempre più spesso, oltre al problema del riscontro occasionale di pressione arteriosa elevata a riposo o dopo sforzo in giovani atleti, si deve affrontare quello della gestione di sportivi ipertesi, anche anziani, talora in trattamento farmacologico. D’altra parte, come dimostrato dallo studio HARVEST, effettuato nel triveneto in ipertesi in giovane età (media 33 anni), solo il 25% degli uomini ed una parte trascurabile delle donne pratica attività fisica regolare.
È dimostrato il valore di una regolare attività fisica, soprattutto esercizio aerobico, nel prevenire lo sviluppo di coronaropatie e nel ridurre la pressione arteriosa. L’effetto ipotensivo si esercita sia in soggetti normotesi che ipertesi, anche se è maggiore in questi ultimi ed è proporzionale ai valori di partenza della pressione arteriosa, più accentuato nelle donne e nei soggetti anziani. Negli anziani fisicamente attivi tutte le cause di mortalità e le malattie coronariche sono ridotte, soprattutto oltre i 70 anni. L’esercizio aerobico migliora la pressione a riposo, la risposta pressoria agli stimoli psicoemotivi e previene gli eventi cardiovascolari attraverso numerosi meccanismi. Tra i più importanti ricordiamo l’attenuazione del tono del sistema nervoso simpatico con potenziamento del riflesso barorecettoriale, calo della frequenza cardiaca e riduzione delle catecolamine plasmatiche ed urinarie, la riduzione dell’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il miglioramento della funzione endoteliale con riduzione della rigidità arteriosa e aumento della compliance arteriosa globale sistemica, l’aumento del rilascio di ossido nitrico con dilatazione delle arteriole, l’aumento del ritorno venoso e la dilatazione delle cavità cardiache ventricolari, l’aumentata sensibilità all’insulina e il miglioramento del profilo lipidico, la riduzione della viscosità del sangue, dei livelli di fibrinogeno e dell’aggregabilità piastrinica.
Tuttavia, esistono ancora molti problemi aperti sull’impiego ottimale dell’attività fisica come strumento per la prevenzione degli eventi cardiovascolari. Innanzitutto, gli studi che hanno preso in considerazione soggetti impegnati in attività sportive di tipo strenuo sono pochi. Inoltre, alcuni studi mostrano che un regolare esercizio fisico, in particolare l’esercizio aerobico, riduce la pressione alta e prolunga la sopravvivenza, ma che l’attività sportiva intensa condotta da individui sani non conferisce importanti benefici. Infine non è noto se lo sport agonistico influenzi negativamente il decorso della malattia ipertensiva, dato che mancano studi prolungati di followup, anche se un’attività fisica importante può facilitare la precipitazione di eventi coronarici in questi soggetti. Prima di prescrivere un determinato tipo di attività fisica, anche per l’esercizio aerobico, è necessario dunque, valutare il soggetto iperteso verificando il comportamento del suo apparato cardiovascolare. In generale possiamo affermare che gli sport più indicati per i soggetti con cardiopatia ischemica sono quelli che richiedono un esercizio aerobico (perciò di resistenza piuttosto che di potenza, che attivano il metabolismo aerobico), a medio o basso impegno cardiocircolatorio (con incrementi di frequenza cardiaca e pressione arteriosa contenuti) ed impegno agonistico non elevato: ciclismo in pianura, sci di fondo, nuoto, golf, podismo o marcia in pianura, jogging, trekking non esasperato, pattinaggio, canoa turistica, bocce, pesca sportiva, sport di tiro.

Cosa state aspettando? L’esercizio aerobico vi aspetta, con tanta variabilità di allenamenti diversi, basta scegliere quello che più piace!

 

Di seguito gli articoli scientifici: