Bevande zuccherate, no grazie
Zucchero e ipertensione non vanno d’accordo: bere bevande troppo zuccherate può aumentare il rischio di ipertensione. L’allarme viene dagli esperti dell’Imperial College di Londra che hanno condotto uno studio analizzando i dati relativi ad oltre 2500 persone. Bere più di 355 ml al giorno di succo di frutta zuccherato o bevande gassate sarebbe collegato, secondo gli studiosi, ad un aumento della pressione. Come ha spiegato Paul Elliot, autore della ricerca, è possibile che elevate quantità di zucchero nel sangue danneggino il tono dei vasi sanguigni e modifichino i livelli del sale nell’organismo. “Le persone hanno capito che la riduzione del sale nella dieta è un elemento fondamentale per una migliore salute cardiovascolare: dobbiamo far capire loro che anche il consumo di zucchero va limitato fortemente” spiega Elliott.
Secondo l’American Heart Association non si dovrebbero superare i 355 ml di drink zuccherati alla settimana.
Le bevande zuccherate e le bevande zuccherate artificialmente sono indipendentemente associate ad un aumentato rischio di incidenza di ipertensione. Queste sono le conclusioni, raggiunte dopo aggiustamenti per molteplici fattori di confondimento, a cui sono giunti il dott. Cohen ed i suoi colleghi, che si sono proposti di esaminare le associazioni tra le bevande zuccherate e le bevande zuccherate artificialmente con l’ipertensione. A tale scopo è stata eseguita un’analisi prospettica mediante gli hazards di regressione proporzionale di Cox in tre grandi coorti: dai Nurses’ Health Studies I (n = 88,540 donne) e II (n = 97,991 donne) e dall’ Health Professionals’ Follow-Up Study (n = 37,360 uomini). Dai risultati ottenuti è emerso che una maggiore assunzione di bevande zuccherate e bevande zuccherate artificialmente era associata con un incremento del rischio di sviluppare ipertensione in tutte e tre le coorti. Da un’analisi globale è emerso che i partecipanti che avevano consumato almeno una bevanda zuccherata al giorno avevano un maggior rischio di incidenza di ipertensione rispetto a coloro che non ne consumano e che il rischio di incidenza è maggiore, anche se di poco, per quelli che avevano assunto almeno una bevanda zuccherata artificialmente al giorno. L’associazione tra l’assunzione di bevande contenenti zucchero e ipertensione era più forte per bevande gassate rispetto a quelle non gassate, e per le bevande contenenti cola rispetto a quelle prive solo nelle coorti del NHS I e II. Maggiore assunzione di fruttosio da SSBs come percentuale delle calorie giornaliere è stata associata ad aumentato rischio di ipertensione nelle coorti NHS I e II (p-trend = 0,001 in entrambi i gruppi), mentre la maggiore assunzione di fruttosio da fonti diverse è stata associata con una riduzione del rischio di ipertensione nei partecipanti della corte NHS II (p-trend = 0,006).
Quindi, questi risultati sembrano evidenziare che un’aumentata incidenza di ipertensione dovuta al consumo di bevande zuccherate possa essere mediata da fattori comuni a entrambe le tipologie di bevande (ad esempio, carbonatazione o cola), ma è improbabile che sia causata dal fruttosio.
Teniamo quindi a mente la relazione tra bevande ad alto contenuto di zucchero e ipertensione, facendo attenzione a quelle gassate e contenenti cola.
Gli articoli scientifici di riferimento di seguito:
- Impact of Sugar-Sweetened Beverages on Blood Pressure (Am J Cardiol. 2014 May 1;113(9):1574-80)
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0002914914006390 - Resolved: there is sufficient scientific evidence that decreasing sugar-sweetened beverage consumption will reduce the prevalence of obesity and obesity-related diseases. (Obes Rev. 2013 Aug;14(8):606-19) http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/obr.12040/full
- Sugar-sweetened beverage, sugar intake of individuals, and their blood pressure: international study of macro/micronutrients and blood pressure. (Hypertension. 2011 Apr;57(4):695-701.) http://hyper.ahajournals.org/content/57/4/695.long