Uva per rinfrescarci e controllare la pressione alta
L’uva è formata dal grappolo, l’insieme di frutti, cioè gli acini uniti tra loro dal raspo. L’uva può spaziare tra diverse tonalità di colore, dalla più chiara delle uve bianche alla più scura delle uve nere e tra tantissime varietà. La principale distinzione è fra uva da mensa o da tavola, di cui l’Italia è il maggior produttore mondiale (coltivata soprattutto in Puglia, ma anche in Sicilia), e uva da vino. L’uva che conosciamo in genere deriva dalla specie vitis vinicola o vite comune, che produce frutti sia per la consumazione alimentare sia per il vino; la vitis labrusca, originaria dell’America del Nord, è meno diffusa e dà la cosiddetta uva fragola. L’uva da tavola più diffusa è, tra le uve bianche, la varietà Italia, insieme alla Vittoria e alla Regina; tra le nere, Red Globe e Rosada. L’uva si può conservare in frigorifero anche per una settimana, ma non va lavata, se non subito prima dell’uso.
Uva e pressione alta: proprietà salutari del frutto
Gli acini d’uva, per “uso esterno”, sono conosciuti per l’effetto salutare sulla pelle, grazie a proprietà rivitalizzanti, sono utili anche applicati sull’herpes.
Per quanto riguarda il consumo alimentare, è importante sottolineare che buona parte dei componenti salutari sono contenuti nella buccia, quindi l’acino andrebbe mangiato intero. Ad esempio, la buccia dell’uva nera contiene notevoli quantità di polifenoli e resveratrolo, che hanno proprietà antiossidanti. Questo frutto aiuta anche in caso di stitichezza e problemi connessi alla circolazione venosa.
Come spiega il nutrizionista dottor Paganelli l’uva è un frutto estremamente interessante, con caratteristiche organolettiche straordinarie: contiene zuccheri semplici facilmente digeribili, oligoelementi, in piccola quantità anche proteine e lipidi; ma prevalentemente è ricco di sali minerali, come zinco, potassio, magnesio, ferro, e vitamine del gruppo A, B e C, per questo la relazione tra uva e pressione alta è risultata inversa. “È un prodotto che può essere consumato da tutti, anche da chi è in sovrappeso, purché non sia diabetico, a causa del contenuto di zuccheri. La buccia contiene non solo il resveratrolo ma anche flavonoidi, antociani e antiossidanti di varia natura; poiché il colore della buccia dipende da queste sostanze, un’uva scura ne conterrà di più di un’uva chiara”. Il resveratrolo in particolare, oltre ad esercitare un effetto antiaggregante piastrinico e fluidificante del sangue, grazie al suo spiccato potere antiossidante aiuta a mantenere bassi i livelli di pressione arteriosa. Uno studio pubblicato su Journal of Agricoltural Food Chemestry mostra che l’estratto della comune uva (vitis vinifera) ha proprietà antiossidanti, già note a livello generale come su ricordato, nello specifico però lo studio mostra che i miociti esposti a una determinata concentrazione di estratto di uva presentano una riduzione della concentrazione dei radicali liberi dell’ossigeno di circa il 31% e la riduzione dell’attività della caspasi (un enzima che rientra nel processo ossidativo) di circa il 60%. Tuttavia l’esposizione a concentrazioni maggiori potenzia, al contrario, il processo di ossidazione.
Un altro studio pubblicato su Journal of Ethnopharmacology ne mostra anche le proprietà ipoglicemizzanti a determinate dosi e concentrazioni.
Le controindicazioni al momento riguardano, i soggetti diabetici e quelli affetti da colite, poiché l’uva fermenta in maniera significativa e ha un elevato contenuto di zuccheri.
Per quanto riguarda i semi, utilizzati per fare l’olio di vinaccioli, hanno proprietà antiossidanti, come tutto l’acino; anche i semi però rappresentano una controindicazione per soggetti con problemi di colite.
Uva e pressione alta vanno d’accordo!
Bibliografia scientifica di seguito:
- Antioxidant profile and in vitro cardiac radical-scavenging versus pro-oxidant effects of commercial red grape juices ( Vitis vinifera L. cv. Aglianico N.). (J Agric Food Chem. 2012 Sep 26;60(38):9680-7)
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22917058 - In-vivo assessment of antidiabetic and antioxidant activities of grapevine leaves (Vitis vinifera) in diabetic rats. (J Ethnopharmacol. 2006 Nov 24;108(2):280-6.)