Un po’ di silenzio per il nostro cuore
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse sul ruolo del rumore come fattore di inquinante ambientale e sul suo impatto sulla salute umana e sulla salute del cuore. Oltre ai facilmente intuibili danni al sistema acustico, il rumore causa alterazione della qualità del sonno, con ripercussioni psicologiche, sulla qualità percepita della vita, e sulle stesse funzioni cognitive. Nuovi studi epidemiologici confermano inoltre che il rumore ambientale è associato anche ad un’aumentata incidenza di ipertensione arteriosa, infarto del miocardio e ictus, danneggiando quindi la salute del nostro cuore. Studi di laboratorio ed epidemiologici che coinvolgono sia lavoratori esposti al rumore in ambiente di lavoro, sia la popolazione generale che vive nelle vicinanze di aeroporti, industrie e strade ad alto traffico, indicano che il rumore può avere un impatto, temporaneo o permanente, sulle funzioni fisiologiche nell’uomo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima infatti che nell’Europa occidentale si perdano annualmente circa un milione/un milione e mezzo di anni di vita in buona salute a causa dell’esposizione al rumore. Un dato particolarmente grave, se si pensa che più del 30% della popolazione europea è esposta ad un livello di rumore notturno, legato al solo traffico, superiore a quanto desiderabile per una buona qualità del sonno. Il rumore, in particolare quello notturno, risveglia infatti meccanismi di protezione atavici che, prima di essere decodificati e razionalizzati a livello corticale, inducono una serie di risposte profonde che innescano le tipiche reazioni fisiologiche da attacco e fuga.
La reversibilità del rischio correlato all’esposizione cronica al rumore notturno resta difficile da valutare, per motivi sociali ed economici, ma sarebbe interessante capire se la semplice attenuazione dell’esposizione al rumore (ad esempio grazie al ricorso a tappi auricolari notturni), possa indurre in generale un miglioramento degli effetti a valle.
L’esposizione acuta a rumore altera le funzioni del sistema nervoso autonomo e del sistema ormonale, determinando effetti transitori con aumento della frequenza cardiaca e vasocostrizione e conseguente aumento della pressione arteriosa, modifiche della viscosità del sangue, dei lipidi ematici, e alterazioni degli elettroliti. Come conseguenza di una prolungata esposizione a rumore, gli individui più suscettibili della popolazione possono sviluppare un danno permanente, come l’ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari, fino all’infarto del miocardio. Il rumore viene indicato come causa di irritabilità, stanchezza, mal di testa, calo di performance e in generale di un’alterazione psicofisica che prende il nome di fastidio (in inglese, annoyance). Nei bambini è stata inoltre documentata una riduzione delle capacità di apprendimento e delle capacità cognitive.
Cerchiamo un po’ di silenzio per far del bene al nostro apparato uditivo, al nostro cuore e alla salute in generale.
Prendiamoci cura della salute del cuore cercando un po’ di silenzio
AMICOMED è sempre al tuo fianco
Bibliografia scientifica di seguito:
- Noise exposure and hypertension: investigation of a silent relationship (BMC Public Health. 2015; 15: 328.) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4397878/
- Occupational noise exposure and blood pressure. (J Hypertens. 1994 Apr;12(4):475-9.) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8064173