Melatonina e ipertensione

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Melatonina e ipertensione: come abbassare la pressione arteriosa

Studi epidemiologici indicano che alcuni aspetti genetici e dello stile di vita giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza di patologie cardiovascolari, come la coronaropatia, l’ipertensione, lo scompenso cardiaco e l’ictus. L’invecchiamento è uno dei fattori scatenanti più significativi per l’insorgenza delle patologie cardiovascolari.
Melatonina e ipertensione hanno mostrato una relazione inversa, infatti la melatonina ha un effetto antiossidante, riduce lo stress ossidativo e sembra rallentare l’invecchiamento del sistema cardiovascolare e di influenzare il controllo della pressione arteriosa. Scheer FA nel suo studio “Daily nighttime melatonin reduces blood pressure in male patients with essential hypertension” ha rivolto la sua attenzione agli uomini con ipertensione non complicata, non in terapia, ed ha valutato la loro risposta alla somministrazione serale di 2.5 mg di melatonina per via orale per tre settimane versus placebo. Il risultato di questo lavoro è che l’assunzione continuata di melatonina e non la singola somministrazione ha un effetto ipotensivo nel campione preso in esame, con una diminuzione di 6 mmHg di mercurio per la pressione sistolica e 4 mmHg per la diastolica. Lo studio svolto dalla dottoressa A. Cagnacci del Dipartimento Integrato di Scienze Ginecologiche Ostetriche e Pediatriche, Ginecologia e Ostetricia, Policlinico di Modena partiva dall’arruolamento di 18 donne in post menopausa, con un’età compresa tra 47 e 63 anni, che non assumevano terapia ormonale sostitutiva, metà delle quali in terapia antipertensiva con diuretici o ACE-inibitori, mentre l’altra metà era rappresentata da donne normotese. Alle donne è stata somministrata per 3 settimane, un’ora prima di andare a letto, una compressa di melatonina in formulazione a rilascio ritardato (1 mg subito e gli altri 2 mg nell’arco di 6 ore). I risultati ottenuti erano simili a quelli riferiti per gli uomini; la melatonina riduceva la pressione notturna sia sistolica che diastolica, di circa 4 mmHg. Questo effetto può essere mediato da diversi fattori. Oltre agli effetti diretti sul sistema vascolare, la melatonina migliora la qualità del sonno, ed in questa maniera, resettando il livello di riferimento dei barocettori arteriosi a valori più bassi, può provocare un decremento della pressione arteriosa. Alternativamente la melatonina può amplificare il ritmo circadiano, entra in gioco nella regolazione delle variazioni nelle diverse fasi della giornata(ritmo circadiani) della pressione arteriosa la cui ampiezza è ridotta in individui anziani, ma anche negli ipertesi.
In conclusione si può asserire che la somministrazione di melatonina alle dosi di 3 mg, prima di andare a letto, agendo a vari livelli della regolazione del sistema circolatorio possa avere un ruolo protettivo nei confronti di patologie cardiovascolari, riducendo uno dei maggiori fattori di rischio quale è l’aumento della pressione arteriosa.

 

Bibliografia scientifica di seguito: