Malattie cardiovascolari e iperomocisteinemia

400

Iperomocisteinemia e pressione arteriosa alta fattori di rischio di sviluppare malattie cardiovascolari

L’iperomocisteinemia alza i livelli di pressione arteriosa ed è in grado di determinare l’aumento dell’incidenza di malattie cardiovascolari anche in assenza di altri fattori predisponenti. Pertanto è considerata un fattore di rischio indipendente da altri fattori (colesterolo, ipertensione, diabete, fumo, …) poiché già valori superiori a 10-12 micro-moli per litro aumentato il rischio di aterosclerosi, ictus, infarto del miocardio.
L’iperomocisteinemia consiste in una eccessiva concentrazione di omocisteina nel sangue.
L’omocisteina è un aminoacido il cui metabolismo viene regolato, all’interno del nostro organismo dall’azione di enzimi e vitamine come acido folico e vitamine B6 e B12. Una carenza di queste vitamine può fare sì che l’omocisteina si accumuli danneggiando le pareti dei vasi sanguigni. Quando i livelli plasmatici dell’omocisteina arrivano a concentrazioni troppo elevate, ovvero superano il valore di 12 µmol/L, si parla di iperomocisteinemia.
Elevati livelli di questo aminoacido influenzano negativamente le funzioni del sistema nervoso, cardiovascolare ed osseo, in particolar modo attraverso un incremento della produzione di radicali liberi e lo stress ossidavo che a questo consegue.
Per questa ragione l’iperomocisteinemia è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari come l’ipertensione e cerebrali (è stata associata a un maggior rischio di sviluppare demenza di Alzheimer) e per fratture ossee di natura osteoporotica. L’assunzione quotidiana di 0.5-5 mg di acido folico riduce del 25% i livelli di omocisteina nel sangue; associata alla vitamina B12, riduce ulteriormente (del 7% circa) i valori di omocisteina circolante. Queste indicazioni sono raccomandate nei soggetti che presentano un rischio di sviluppare malattie cardiovascolari elevato a causa di: tabagismo, ipertensione, sesso (maggiore nei maschi fino ai cinquanta anni), obesità (particolarmente quella addominale), sedentarietà, colesterolo alto, diabete.
Di seguito gli articoli scientifici: