La relazione fra stress e ipertensione

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Lo stress (inteso anche come nervosismo, stanchezza da troppo lavoro, …) e l’ipertensione protratta nel tempo sembrerebbero essere collegati, però ridurre lo stress potrebbe migliorare il vostro stato di salute generale, e di riflesso anche l’ipertensione.
Le situazioni stressanti possono alterare temporaneamente la pressione e lo stress può anche provocare ipertensione sul lungo periodo. Se tuttavia si fa attività fisica per diminuire la pressione, ad esempio per mezz’ora o un’ora al giorno, si può ridurre anche lo stress. Inoltre, se è stata diagnosticata l’ipertensione, impegnarsi in attività che aiutino a gestire lo stress e migliorino lo stato di salute generale può fare la differenza per la diminuzione della pressione sul lungo termine.
Molti ricercatori hanno studiato il collegamento tra l’ipertensione e lo stress, sono stati chiamati in causa anche altri comportamenti legati allo stress, come l’alimentazione scorretta, l’abuso di alcool, l’uso di tabacco o l’insonnia, che di per se causano ipertensione. I ricercatori hanno anche studiato il collegamento tra i disturbi cardiaci e i disturbi mentali correlati allo stress, come l’ansia, la depressione e l’isolamento dai famigliari e dagli amici. Si ritiene che questi disturbi possano essere collegati non solo all’ipertensione ma anche alla coronaropatia (malattia delle coronarie), è probabile che gli ormoni prodotti in condizioni di stress emotivo possano danneggiare le arterie, e quindi causare disturbi cardiovascolari. È anche probabile che le situazioni di depressione o di disperazione scatenino comportamenti che se protratti sono dannosi, e portino ad esempio a dimenticarsi di assumere i farmaci contro l’ipertensione o contro gli altri disturbi cardiaci.
Fattori genetici e ambientali non spiegano completamente l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa, questa è legata anche a fattori quali l’urbanizzazione e l’educazione. Vi sono evidenze suggestive che anche fattori psicosociali hanno un ruolo molto importante. È stato ipotizzato che l’esposizione allo stress cronico sia tra i fattori di rischio di insorgenza dell’ipertensione arteriosa, non solo per quanto riguarda lo stress occupazionale, ma anche aspetti dell’ambiente sociale e l’appartenenza a una classe socioeconomica bassa sono tra i fattori da additare. Per questo è nata una ricerca dei meccanismi sottostanti l’ipertensione arteriosa riguardano la reattività cardiovascolare. Diversi studi condotti sia sperimentalmente su animali, ma anche studi osservazionali sull’uomo, suggeriscono che lo stress cronico è associato a valori pressori alti. Il monitoraggio ambulatoriale ha mostrato che la maggior parte delle persone ha valori pressori più alti durante le ore lavorative. Lo stress legato al lavoro è stato correlato con le malattie cardiovascolari ed è stato notato anche un aumento della massa ventricolare, come causa del rialzo pressorio e che ne rappresenta il risultato dell’alterazione pressoria e viene denominata in gergo medico cardiopatia ipertensiva.  

Per gestire lo stress, ci sono svariate possibilità: cercare di sfoltire gli impegni; imparare ad essere consapevoli della respirazione, facendo respiri più lunghi e profondi ci si rilassa; fare attività fisica, dormire a sufficienza; mangiare in modo sano ed equilibrato, smettere di fumare se lo si fa. Questi comportamenti ci aiutano a stare meglio e a ridurre i livelli della nostra pressione arteriosa.

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Bibliografia scientifica di seguito: