La musica abbassa la pressione?

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La musica classica riporta la pace nel cuore

Un’analisi sugli effetti della musica su soggetti ipertesi, che attesta come 25 minuti al giorno in compagnia della musica riescano in 4 settimane a ridurre di 11.8 mmHg la pressione sistolica e di 4.7 mmHg la pressione diastolica. Precedenti evidenze avevano attribuito a certi generi di musica, quali la ambient e la musica classica (Mozart in particolare), il significativo potere terapeutico sulla pressione, mentre è meglio evitare, come suggerisce anche il buon senso, heavy metal, hard rock e simili, che potrebbero persino produrre l’effetto contrario.
Grazie alle linee armoniose e alle perfette combinazioni di note, la musica classica rilassa e costruisce un solido scudo contro lo stress ed abbassa la pressione.

Abbassa la pressione

Una delle ricerche più recenti è apparsa sul British Journal of Health Psychology: la musica classica aiuta a stabilizzare la pressione sanguigna che, com’è noto, nei periodi di stress tende a raggiungere livelli molto alti. Gli studiosi inglesi hanno quindi confermato i risultati di un precedente studio effettuato dall’Università di Firenze tramite 48 persone fra i 45 e i 70 anni, tutte con un problema di ipertensione e divise in due gruppi: il primo ha ascoltato trenta minuti di musica classica per un mese di fila e tutti i giorni, l’altro no. Ebbene, nei componenti nel primo gruppo la pressione è risultata in netta riduzione.

Protegge il cuore

Non solo pressione alta. Lo stress può provocare anche danni al cuore: in primis quello delle donne che – più degli uomini – risentono delle emozioni negative e dei disagi psicologici. Alla tachicardia si affianca il rischio di malattie cardiovascolari, e anche in questo caso arriva in soccorso la musica classica: il suo ritmo tranquillo abbassa la pressione e riesce a ridurre anche il battito cardiaco, agevolano il controllo del flusso cardiovascolare e la prevenzione di infarti e ictus.

Effetti benefici per corpo e mente

Di recente Daniel J. Levitin, Professore del Dipartimento di Psicologia della McGill University ha reso pubblici i risultati di un revisione condotta insieme al suo staff su ben 400 studi relativi alla neurochimica della musica. Grazie a quest’incredibile mole di lavoro, Levitin ha dimostrato che l’ascolto della musica si traduce in effettivi benefici sia per il corpo che per la mente. I livelli di stress si riducono anche perché aumenta la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità.

La prevenzione è possibile

Il discorso verte sulla musica generale, ma un passaggio molto interessante riguarda il metodo Bonny dell’Immaginario Guidato e Musica (GIM), una «forma di musicoterapia che combina le tecniche di rilassamento con l’ascolto della musica classica». È stato rilevato che «la Gim può influire sull’asse ipotalamo ipofisi surrene (HPA) riducendone l’attivazione»; in parole più semplici, la musica classica, non solo abbassa la pressione, ma riesce anche a svolgere un’azione preventiva contro lo stress.

Anche il vostro cane può rilassarsi

Infine, una buona notizia per chi ha un cane: la musica classica fa rilassare anche loro. Sul Journal of Veterinary Behaviour è apparso uno studio effettuato su 117 cani di varie razze, chiusi nei box e dunque piuttosto nervosi. Tutti sono stati esposti all’ascolto di generi musicali diversi, mescolati, per 45 minuti. Con la classica, il loro livello di stress è calato insieme al battito cardiaco; con l’heavy metal, al contrario, il cuore si è messo a battere ancora più forte, andando di pari passo con un evidente stato d’ansia.

Se la musica classica abbassa la pressione perché non provare? E’ arrivato il momento di diventare esperti di Mozart e rilassarci ascoltando le sue dolci note.

 

Di seguito gli articoli scientifici di riferimento: