Ipotiroidismo e ipertensione

13001

La relazione tra ipotiroidismo e ipertensione.

L’ipotiroidismo rappresenta una situazione speculare all’ipertiroidismo, ma ovviamente con manifestazioni opposte, cioè con tendenza alla bradicardia, e aumento delle resistenze vascolari sistemiche. Anche se gli effetti clinici diretti sono modesti, l’ipotiroidismo, con la sua azione sulla pressione arteriosa e sul bilancio lipidico, costituisce comunque un fattore di rischio cardiovascolare. Nell’ipotiroidismo i valori del TSH sono aumentati mentre si rilevano bassi valori di FT4, è invece tuttora discusso il ruolo dell’ipotiroidismo sub-clinico (valore del TSH aumentato ma ormone circolante FT4 nella norma) il cui trattamento deve essere valutato attentamente considerando il rapporto rischio/beneficio. La bradicardia è frequente e normalmente asintomatica. La pressione arteriosa diastolica è elevata per l’aumento delle resistenze vascolari sistemiche, con diminuzione della differenziale sisto – diastolica. Sono scarse le evidenze di una azione diretta dell’ipotiroidismo nello sviluppo di una miocardiopatia, mentre il rischio dell’interessamento coronarico è verosimilmente legato alla concomitanza di più fattori di rischio: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, iperomocisteinemia, anomalie dell’emostasi, alterazione della vasodilatazione endotelio-dipendente.

Si ritiene che particolari attenzioni nel quantitativo di tiroxina prescritta e nell’incremento della posologia sia da prestare particolarmente al paziente anziano con ipotiroidismo grave, che è a maggiore rischio di angina pectoris o di infarto del miocardio. La terapia di correzione dell’ipotiroidismo deve essere semplice nello schema, regolare nell’assunzione.  Nelle preparazioni in compresse importante è il digiuno (30 minuti dalla colazione). E’ importante anche che l’assunzione sia lontana da farmaci interferenti, in particolare inibitori di pompa protonica (lanzoprazolo e altri), ferro, calcio, fibre.  Alcuni studi documentano un effetto favorevole del trattamento sostitutivo dell’ipotiroidismo sub-clinico su alcuni fattori di rischio: bilancio lipidico, pressione arteriosa, indici ecocardiografici della funzione diastolica ma mancano allo stato dati scientifici che permettono di misurare il beneficio clinico. È necessario prestare particolare attenzione ai quadri di disturbo che usiamo, per i loro effetti sulle patologie cardiovascolari e sui fattori di rischio.
Studi recenti hanno dimostrato che valori di TSH tendenti ai limiti superiori della norma possono essere associati a un modesto incremento di sviluppare nel futuro ipercolesterolemia  e ipertensione. Solo una modesta relazione è stata riscontrata tra valori di TSH ai limiti della norma e prevalenza ma non incidenza di ipertensione arteriosa.

Bibliografia scientifica di seguito: