Ipertensione, diabete e attività fisica

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Muoversi fa bene al cuore e fa bene a tutto il nostro organismo in generale.

Ipertensione, diabete e attività fisica: le malattie cardiovascolari possono essere legate al processo neurodegenerativo, ma l’attività fisica è in grado di prevenirlo.

Recenti studi continuano a confermare questa tesi, anzi sembrerebbe che l’attività fisica debba essere sfruttata da tutti quei soggetti che sono affetti da malattie cardiovascolari come ipertensione arteriosa e diabete mellito per prevenire l’insorgenza di patologie cognitive come per esempio l’Alzheimer. Abbiamo più volte detto che se il nostro cuore è in salute allora sarà in salute tutto il nostro organismo. Alla base della buona salute del nostro sistema cardiocircolatorio vi sono tutte quelle sane abitudini che ci aiutano a prevenire in primo luogo o eventualmente a combattere le malattie cardiovascolari. Tra queste buone abitudini al primo posto troviamo lo svolgere attività fisica in modo corretto e costante nel tempo.

Ipertensione, diabete e attività fisica: prevenire il processo neurodegenerativo

Gli esperti hanno concluso che un allenamento costante nel tempo ha molteplici effetti positivi in ambito cardiovascolare e anche nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2, infatti è alla base della prevenzione della demenza cognitiva e altre malattie come l’Alzheimer. Uno studio collega i processi che svolgono le due malattie sul nostro organismo e spiega come l’allenamento fisico costante possa aiutare a contrastare il processo neurodegenerativo nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2, oltre ad avere tanti altri benefici, tra cui in primis la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolari, tra cui l’ipertensione arteriosa.
Infatti abbiamo sempre evidenziato l’importanza che ricopre l’attività fisica; un cuore allenato è un cuore sano e grazie a questo tutto il nostro organismo potrà dirsi in forma. Vi ricordiamo che per poter apportare dei benefici l’attività fisica deve essere svolta in maniera costante e regolare nel tempo.
Le principali linee guida dicono che l’esercizio fisico rafforza la capacità antiossidante, riduce lo stress ossidativo e potrebbe aumentare la vascolarizzazione dell’encefalo. Il consiglio finale è quindi quello di creare programmi di formazione fisica per garantire la prevenzione e minimizzare il rischio di insorgenza di malattie neurodegenerative sia per gli ipertesi che per i pazienti diabetici.

Ci teniamo a ribadire il concetto che l’attività fisica può essere svolta da tutti giovani e meno giovani, ovviamente vi suggeriamo di chiedere sempre consiglio al vostro medico se non vi siete mai approcciati a una particolare disciplina. Ognuno deve praticare l’attività fisica più consona alle proprie caratteristiche fisiche, per poter ottenere dei benefici di prevenzione che questa ha sulle malattie cardiovascolari.
Gli esperti concludono che i pazienti affetti da diabete mellito o da ipertensione  che sono attivi, vivono in media, più a lungo mantenendo sotto controllo la loro patologia.
Per potersi dire attivi bisogna aumentare la propria attività fisica di routine – per esempio camminare per almeno 30 minuti tre volte alla settimana a una intensità un po’ sostenuta da provocare una leggera sudorazione.

Un cuore allenato è un cuore sano e se questo è in salute allora si può dire di essere davvero attivi nella lotta contro le malattie cardiovascolari. Allenarsi in modo corretto e costante può aiutarci a mantenere sotto controllo anche i livelli di pressione arteriosa, che è uno dei maggiori fattori di rischio che intaccano la salute del nostro cuore. Muoversi fa bene, prima si inizia meglio è.

Bibliografia scientifica: