Ipertensione arteriosa malattia multifattoriale

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La pressione arteriosa può essere influenzata da diversi fattori, è importante anche l’ambiente in cui viene misurata, per questo motivo nell’ora precedente alla misurazione bisognerebbe: evitare di mangiare, evitare intensi esercizi fisici, evitare di fumare e bere caffeina. Tutti questi fattori possono alterare la pressione sanguigna e devono essere considerati quando la si misura. La pressione arteriosa  è idealmente nella norma con valori di 130/80 mmHg. L’obiettivo di ridurre la pressione del sangue a questi livelli è quello di rallentare la progressione del danno renale. I pazienti con Diabete (Diabete mellito) possono anche beneficiare di pressione del sangue mantenuta a un livello inferiore a 130/80. Inoltre, gli afro-americani corrono un maggior rischio di sviluppare le complicanze dell’ipertensione, ma possono diminuire questo rischio riducendo la loro pressione sistolica a 135 mmHg e la pressione diastolica a 80 mmHg. L’analisi statistica rivela che con una pressione arteriosa di 115/75 mmHg il rischio di malattie cardiovascolari raddoppia per ogni aumento di 20/10mmHg.
Un aumento della pressione arteriosa osservato solo nello studio del medico è chiamato ipertensione da camice bianco. Una singola misurazione elevata nello studio del medico può essere fuorviante, perché l’innalzamento dei valori pressori può essere solo temporaneo. Essa può essere causata in un paziente ansioso o legata allo stress secondario per l’attesa di una diagnosi.

Cosa provoca l’ipertensione arteriosa?

Vengono considerate due forme di ipertensione arteriosa: ipertensione essenziale (o primaria), e ipertensione secondaria. La prima è una condizione molto più comune e le cause sono multifattoriali, ci sono diversi fattori la cui azione combinata produce gli effetti ipertensivi. L’ipertensione secondaria, che si manifesta in molti meno pazienti è causata da specifiche anormalità  d’organi o di sistemi del corpo. L’ipertensione essenziale colpisce circa il 95% degli ipertesi , ma le cause alla base della malattia non sono sempre note. Sono state riconosciute alcune associazioni nelle persone con ipertensione essenziale, per esempio, si sviluppa solo in individui  che fanno un consumo piuttosto elevato di sale, superiore a 5,8g al giorno. L’apporto di sale, infatti, può essere un fattore particolarmente importante in relazione alla ipertensione arteriosa essenziale in molte situazioni, poiché il sale in eccesso se associato all’avanzare dell’età, all’obesità, a fattori ereditari e all’insufficienza renale, provoca gravi danni alla nostra salute. L’Istituto di Medicina della National Academies raccomanda agli individui sani adulti , da 19 a 50 anni,  di consumare solo 3,8g di sale al giorno. Anche i fattori genetici sono considerati cause nello sviluppo di ipertensione essenziale. La ricerca attuale in questo settore si concentra sui fattori genetici che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, questo sistema contribuisce a regolare la pressione sanguigna e il tono (stato di elasticità) delle arterie.

Quali sono i sintomi dell’ipertensione arteriosa

Livelli alti della pressione arteriosa di solito si verificano senza sintomi (silenti) per questo motivo l’ipertensione è stata definita il killer silenzioso; la malattia può progredire e sviluppare una o più complicanze potenzialmente fatali come infarti cardiaci o ictus. L’ipertensione arteriosa non complicata può essere presente e rimanere inosservata per molti anni o addirittura decenni. Questo accade quando non ci sono sintomi, e gli individui  interessati non sono sottoposti a screening per la  pressione arteriosa. Alcune persone con ipertensione arteriosa possono presentare sintomi quali: cefalea, vertigini, dispnea e disturbi della vista. La presenza di sintomi possono essere considerata positiva in quanto inducono le persone a consultare un medico. Una maggiore consapevolezza di questa patologia e frequenti controlli della pressione sanguigna possono aiutare ad identificare i pazienti con livelli di pressione alta prima che lo stato ipertensivo diventi conclamato e a rischio cardiovascolare.

Controlliamo la pressione per prevenire l’ipertensione arteriosa

 

Bibliografia scientifica di seguito: