Ipertensione arteriosa e radicali liberi

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Combattiamo radicali liberi e ipertensione arteriosa con gli antiossidanti

Studi dimostrano che i radicali liberi aumentano la possibilità di soffrire di malattie cardiovascolari e ipertensione arteriosa.

I radicali liberi sono molecole o porzioni di molecole che hanno un elettrone in meno, e quindi estremamente reattive sono alla base dell’invecchiamento e tendono ad aumentare i livelli di pressione arteriosa.
I radicali liberi agendo sui grassi delle membrane cellulari e sulle proteine nucleari provocano grossi danni alle cellule disintegrando le membrane e i nuclei, ma tutti i componenti della cellula possono venire attaccati.
I radicali liberi si formano incessantemente nelle cellule del nostro organismo i globuli bianchi, ad esempio, creano radicali liberi per aggredire virus e batteri, si formano inoltre per effetto del fumo, e sono alla base dell’invecchiamento, dei tumori, dell’arteriosclerosi e livelli di pressione arteriosa troppo elevati.
Nello stress ossidativo i rischi di eventi che portano tra gli altri problemi l’ipertensione arteriosa sono molto diffusi.
I radicali liberi che derivano da questo processo, sono chiamati in causa nell’agire direttamente sull’endotelio, la porzione interna dei vasi sanguigni,  provocando una reazione infiammatoria cronica della parete delle arterie, questo a sua volta ne causa l’aumento di spessore dovuto all’ingrandimento delle cellule del tessuto muscolare liscio con conseguente aumento della pressione e dell’incidenza dell’ipertensione arteriosa. In più bisogna considerare l’effetto dello stress ossidativo sul sistema nervoso autonomo e i barocettori presenti all’interno della parete delle arterie che cooperano insieme ad altri fattori alla variazione del calibro dei vasi mediante la vasocostrizione (la pressione arteriosa aumenta) e la vasodilatazione (la pressione arteriosa diminuisce).
Il radicale più diffuso è l’anione superossido che è estremamente pericoloso in quanto distrugge l’ossido nitrico determinando ipertensione arteriosa.
I radicali liberi si accumulano nelle nostre cellule determinando invecchiamento precoce e malattie; i meccanismi di difesa che l’organismo possiede contro i radicali liberi si chiamano antiossidanti(enzimi, principi vitaminici e minerali); questi agiscono cedendo loro idrogeno e bloccano i radicali liberi rendendoli innocui.
Il Dipartimento Americano dell’agricoltura ha stabilito una misura del potere antiossidante dei vegetali, ed ha definito una unità di misura, cui è stato dato il nome di ORAC (oxigen radical absorbance capacity).
Tra la frutta troviamo al primo posto le prugne nere, seguono uvetta, mirtilli, fragole, more, lamponi, uva nera, ciliegie, mentre tra le verdure al primo posto troviamo il cavolo seguite dalle melanzane, spinaci, cavolini, barbabietole, cipolle, peperoni rossi.
Gli antiossidanti aiutano a mantenere in forma il nostro organismo, opponendosi ai processi ossidativi nei muscoli, e proteggono il DNA, i cromosomi e i mitocondri, che sono i siti della produzione di energia dall’ossidazione.
Per mantenersi in forma, ogni persona dovrebbe introdurre una quantità di antiossidanti pari a 5000 unità al giorno.
In assenza di antiossidanti , le reazioni con i radicali liberi tendono a perpetuarsi all’infinito; oggi i radicali liberi sono considerati alla base dell’infiammazione e della cardiopatia ischemica.
Le malattie attribuite ai radicali liberi sono: il cancro, l’infarto, l’arteriosclerosi, l’ipertensione arteriosa, l’ictus, la demenza di alzheimer, il morbo di parkinson, la cataratta, la retinite pigmentosa, l’artrite e l’invecchiamento.

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