Il ritmo cardiaco

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Il ritmo cardiaco come fattore di salute

Giorno e notte, stagioni, maree, cicli lunari esprimono come il nostro pianeta sia inserito in una vasta organizzazione cosmica che si esprime in termini puramente ritmici. Animali e uomini inscrivono nella loro fisiologia la dinamica del ritmo, basti pensare ai cicli mestruali, alla gravidanza, ai ritmi circadiani di produzione ormonale e, soprattutto, al ritmo sonno-veglia. L’essere umano ha in dotazione una perfetta “organizzazione ritmica” rappresentata dal cuore e dai polmoni, il linguaggio ritmico è direttamente percepibile attraverso la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria. In condizioni di salute, queste due frequenze si manifestano attraverso un preciso rapporto di 4:1. Per una ritmo cardiaco a riposo di 72 battiti/minuto corrisponde infatti una frequenza respiratoria di 18 atti/minuto. Durante l’attività fisica i due valori aumentano proporzionalmente all’entità dello sforzo e della richiesta energetica, mantenendo comunque, in condizioni di equilibrio aerobico, il rapporto di 4:1. Solo in condizioni di estremo disagio o di malattia, questo rapporto varia e perde la sua dinamica ritmica. Cuore e polmoni sono pertanto gli organi principali di un vero e proprio “sistema ritmico” peraltro presente in tutto l’organismo. Cuore e polmoni sono influenzati da numerosi messaggi che a essi giungono dal sistema neurosensoriale da una parte e dal sistema metabolico dall’altra. Sarà capitato a tutti di osservare come, in seguito a un forte spavento o a una esagerata sollecitazione neurosensoriale, il cuore aumenti i suoi battiti e il respiro si faccia più affannoso. La stessa cosa si verifica quando è il sistema metabolico a entrare in azione, per esempio durante un allenamento. Cuore e polmoni si “mettono in ascolto” di quanto avviene nei due altri sistemi che chiameremo, in accordo con la visione antroposofica dell’uomo, “sistema dei nervi e dei sensi” (SNS) e “sistema metabolico-motorio” (SMM).
Condizioni anche marcate di squilibrio possono verificarsi quando il sistema ritmico viene sollecitato da un’attività esagerata del sistema dei nervi e dei sensi o del sistema metabolico- motorio. Un esempio può essere quello delle extrasistoli del cuore. Alcune aritmie cardiache sono assolutamente innocue e non controindicano l’attività sportiva. Altre, invece, sono l’espressione di una patologia cardiaca organica che può essere aggravata dall’esercizio fisico intenso.
Molti ritmi biologici che caratterizzano la vita umana possono, se alterati, influenzare negativamente la vita di ogni giorno, ritmo sonno-veglia e al ritmo dell’orario dei pasti. Il primo sovraccarica il sistema dei nervi e dei sensi SNS, il secondo manda fuori giri il sistema metabolico-motorio SMM. In ambedue i casi viene alterata anche la ritmica produzione di ormoni che hanno fondamentale importanza per la prestazione e il recupero, come il cortisolo e alcuni ormoni ipofisari.

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Bibliografia scientifica di seguito:

  • Kinematic, Cardiopulmonary, and Metabolic Responses of Overweight Runners While Running at Self-Selected and Standardized Speeds. (PM R. 2015 Jul 2. pii: S1934-1482(15)00749-2. doi: 10.1016/j.pmrj.2015.06.441. [Epub ahead of print]) ABSTRACT
    http://www.pmrjournal.org/article/S1934-1482(15)00749-2/abstract
  • Cardiovascular preparticipation screening of young competitive athletes for prevention of sudden death:proposal for a common European protocol. Consensus Statement of the Study Group of Sport Cardiology of theWorking Group of Cardiac Rehabilitation and Exercise Physiology and the Working Group of Myocardial andPericardial Diseases of the European Society of Cardiology. (Eur Heart J. 2005 Mar;26(5):516-24. Epub 2005 Feb 2.)
    http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/26/5/516.long