Frutta esotica come antiossidante per abbassare la pressione

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La frutta esotica un prezioso antiossidante contro l’ipertensione

Fino a qualche anno fa erano dei completi sconosciuti sulle nostre tavole, ma nel giro di poco tempo i frutti tropicali hanno conquistato un posto stabile tra le preferenze degli italiani. Kiwi, banana e noce di cocco sono frutti esotici presenti stabilmente anche sul nostro territorio, mango, papaya e avocado diventano preziosi su un vassoio di frutta tropicale. Vi ricordiamo l’importanza di tutti questi frutti come antiossidante e quindi i benefici che portano al cuore abbassando i livelli di pressione arteriosa. È confermato dai nutrizionisti di Humanitas Gavazzeni, che descrivono e ci aiutano ad apprezzare le qualità alimentari dei frutti esotici più classici, come il mango e la papaya fino a quelli meno conosciuti come l’alchechengi o la granadilla.

Il mango

Il mango è un frutto esotico d’aspetto molto colorato, appartiene alla famiglia delle Anacardiacea ed è di origine indiana. La buccia può essere completamente verde, gialla, rosso cupo o una combinazione di questi colori. La polpa è di colore giallo arancio, compatta, sugosa e profumata, con pochi o con nessun filamento, il suo sapore ricorda un “frullato” di pesca, arancio e ananas. Il nocciolo è appiattito e piuttosto duro, aderente alla polpa. Mezzo mango al giorno assicura il 40% della vitamina A di cui abbiamo bisogno e il 15% di vitamina C, fornisce 62 calorie per 100 grammi di frutto e presenta una buona dose di calcio. Sembra abbia proprietà antibiotiche, è diuretico e lassativo.

L’avocado

L’avocado è una pianta originaria dell’America Centrale conosciuta già in epoca precolombiana. Pianta arborea di alto fusto sempre verde con sistema radicale molto espanso. I frutti sono di colore verde o violaceo, con un solo seme e una polpa burrosa, ricca in grassi.
È un frutto ricco di grassi quasi quanto le olive e di proteine. Infatti fornisce più di 200 calorie per ogni 100 grammi. Molto ricco di vitamina A(utile per la vista), B1 (antinevritica), B2, favorevole alla crescita e al benessere, inoltre apporta vitamine del gruppo D, E, K, H, PP. Il suo consumo è particolarmente indicato per i bambini e per chi segue una dieta vegetariana. Un consiglio: è da mangiare più come ortaggio che come frutta: la polpa infatti si può condire con olio, aceto, sale e pepe. La polpa cremosa può essere spalmata sul pane; tagliato a dadini arricchisce l’insalata mista”.

La papaya

La papaya proviene dalla Costa Rica e dal Brasile è un frutto oblungo, leggermente a forma di pera, la buccia sottile e verde, maturando, diventa gialla, la cavità centrale è piena di semini neri non commestibili.
Ha relativamente poche calorie: 40 per 100 grammi ed è ricca di vitamine A e C. Nei paesi d’origine si consuma abitualmente alla fine dei pasti perché facilita la digestione, grazie ad un enzima, la papaina, che ha la stessa azione della bromelina (nell’ananas) e dell’actinidina (nel kiwi), cioè aiuta la digestione delle proteine. Una curiosità: in cosmetica è considerata una vera rivoluzione per le sue qualità rigeneranti, rassodanti e antiossidante.

Il dattero

Proviene da Israele, fresco, a forma cilindrica, più grosso del dattero che siamo abituati a vedere sui nostri banchi di frutta, lucido e non appiccicaticcio. I datteri freschi hanno un valore calorico alto, sono indicati nella stitichezza atonica per l’elevato contenuto in fibra, c’è una buona la presenza di vitamine e sali minerali. Dovrebbe essere consumato fresco ma siamo soliti vederli secchi.

L’ananas

È, come spesso si sente dire, un vero “brucia grassi”. “Perché contiene un enzima, la bromelina, che aiuta la digestione delle proteine, per questo viene consigliato come fine-pasto. La bromelina viene distrutta dal calore, perciò non è presente nell’ananas in scatola e quando è sottoposto a cottura (marmellate, crostate, ecc.). In linea di massima è indicato a tutti, anche se i preparati a base di ananas potrebbero essere scarsamente tollerati da persone con ulcera peptica attiva e devono essere evitati da chi è in trattamento con anticoagulanti a causa della loro moderata attività antiaggregante piastrinica. Le donne in gravidanza non devono esagerare con le dosi perché potrebbe creare complicazioni nella normale crescita del feto”.

Frutta antiossidante per tutti, per combattere l’ipertensione in modo naturale e non solo!

 

Bibliografia scientifica di seguito: