Frequenza cardiaca elevata legata al rischio diabete

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Studi clinici hanno dimostrato come una frequenza cardiaca elevata a riposo possa diventare il principale fattore di rischio per l’insorgenza di diabete.

Cosa si intende per frequenza cardiaca elevata?

La frequenza cardiaca è il numero di battiti del cuore al minuto (bpm), ed è considerata una delle principali funzioni vitali insieme alla temperatura corporea, la pressione sanguigna e il ritmo respiratorio.
A riposo la frequenza cardiaca di un essere umano adulto è di circa 70 bpm nell’uomo e di circa 75 bpm nelle donne. Man mano che si effettua uno sforzo fisico il cuore sarà costretto ad aumentare la sua frequenza fino a un valore massimo.
Un modo per calcolare la frequenza cardiaca massima è la formula di Cooper: “FC_max = 220 – età”, dove la frequenza massima sarà data dalla sottrazione della propria età a 220. Esiste una formula più precisa, che contiene un coefficiente che moltiplica l’età della persona: “FC_max = 208 – (0,7 × età)”.

Vi ricordiamo che se si pratica sport in modo costante e regolare si avrà una frequenza cardiaca più bassa, questo accade perché l’allenamento ci aiuta a mantenere i battiti più nella norma senza avere sbalzi troppo elevati.

Per quale motivo un’elevata frequenza cardiaca può essere causa di rischio dell’insorgenza di diabete?

Uno studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology ha evidenziato come un frequenza cardiaca elevata a riposo possa influire in modo negativo sul rischio di incorrere nel diabete di tipo II.

Sono state monitorate circa 100.000 persone di origine cinese per un intervallo di tempo di quattro anni misurando loro la frequenza cardiaca a riposo. Dai dati raccolti è emerso come man mano che si presentava un aumento dei battiti a riposo si alzava anche il rischio di diabete e pre-diabete. Gli esperti coinvolti, come l’autore dello studio Xiang Gao, credono che ogni volta che si verifica un aumento di 10 bpm si associa contemporaneamente un incremento del 23% del rischio di diabete.

Vi raccomandiamo quindi di mantenere sempre sotto controllo la vostra frequenza cardiaca a riposo, che viene calcolata in contemporanea alla misurazione dei livelli di pressione arteriosa. Prevenire e contrastare il rischio di incappare in malattie cardiovascolari non è impossibile: la regola primaria è svolgere sempre un’attività fisica in modo costante e regolare per mantenere allenato il nostro corpo e il nostro cuore. Diminuire la probabilità di insorgenza di malattie cardiovascolari come il diabete o l’ipertensione arteriosa è possibile anche riducendo una frequenza cardiaca elevata.

Bibliografia: