Ipertesi attenti al caldo e valutate con il medico la terapia antipertensiva!
Le condizioni climatiche di questo periodo dell’anno sono temibili per tutti, ma soprattutto sono rischiose per gli anziani in genere, per i bambini e per alcune categorie di malati, in particolare chi soffre di scompenso cardiaco, le persone con insufficienza respiratoria e ipertensione arteriosa. Per loro i consigli anti-calura destinati a chi è in buona salute non bastano ed è sempre bene che si consultino con il medico, anche per un eventuale aggiustamento della terapia antipertensiva. L’ipertensione è una condizione «delicata» sotto l’effetto del caldo, perché la pressione, d’estate, è soggetta a diminuire. Allora, nonostante con il grande caldo diminuisca anche la diuresi e l’urina divenga più concentrata di sostanze tossiche, il nefrologo professor Gherardo Buccianti, ricorda che può essere consigliabile – ma sempre consultando il medico curante – ridurre l’eventuale farmaco diuretico che si assume e compensare bevendo più del solito. Chi ha la pressione bassa, invece, deve fare attenzione ai giramenti di testa e usare un po’ di sale in più nella dieta.
I valori della pressione arteriosa subiscono variazioni in seguito a molti fattori, sia nell’arco di un singolo giorno sia nell’arco di più giorni, mesi o stagioni diverse.
La pressione arteriosa varia durante il giorno: è normalmente più alta al mattino e la sera.
Un innalzamento della temperatura ambientale causa la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali causando una diminuzione della pressione arteriosa, ecco perché per alcuni soggetti potrebbe essere consigliata una variazione della terapia antipertensiva.
Anche l’età influisce: con l’avanzare degli anni si verifica una diminuzione dell’elasticità dei vasi, soprattutto in chi ha la patologia aterosclerotica (un aumento delle resistenze vascolari sistemiche causate dal restringimento delle arterie) per cui la pressione arteriosa tende ad aumentare.
Proprio sulle variazioni dei livelli di pressione arteriosa in base ai cambiamenti climatici si svolge uno studio in cui i medici hanno preso in cura pazienti affetti da pressione arteriosa elevata soprattutto se anziani notoriamente soggetti a malattie cardiovascolari.
Uno studio americano mette in relazione l’eventuale peggioramento delle malattie cardiovascolari seguite ad ipertensione arteriosa e la temperatura esterna. Lo studio è stato compiuto su 8.801 soggetti tutti della stessa età o superiore a 65 anni; si sarebbe assistito a variazioni pressorie in dipendenza delle stagioni dell’anno e della relativa diversa temperatura ambientale al punto che, all’aumentare della temperatura esterna si sarebbe assistito ad una diminuzione della pressione sistolica pari a 8 mmHg.
Tale evidenza sarebbe più riscontrabile in pazienti ipertesi di età uguale o maggiore di 80 anni. Durante i periodi di temperature elevate, un attento monitoraggio della pressione sanguigna e della terapia antipertensiva potrebbe contribuire a ridurre le conseguenze delle variazioni di pressione negli anziani. Insomma, chi è iperteso o anziano nelle stagioni calde dovrebbe prevedere col proprio medico curante un aggiustamento della terapia antipertensiva al fine di stabilizzare la pressione su livelli ottimali.
Bibliografia scientifica: