Alimenti per ipertesi: il cavolo

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Ipertensione un cavolo: alimenti per ipertesi.

Il genere Brassica, che ha dato nome alla famiglia delle Brassicacee, comprende piante erbacee a grandi foglie. Toscano, cinese, portoghese, di Bruxelles; nero o rosso; varietà verza, rapa o cappuccio: il cavolo, famiglia delle crucifere, genere brassica, è uno dei vegetali con più declinazioni, nell’orto e a tavola.
Se si parla di broccolo, cavolfiore, broccoletti, si prende in considerazione la parte della pianta dove si sviluppano le infiorescenze; quelli conosciuti come cavoli sono composti dalle foglie della pianta, ne esistono tantissime varietà, hanno diversi utilizzi in cucina, ma sono tutti accomunati dalle virtù salutari. Tutti questi esponenti del genere della brassica infatti hanno alti contenuti di fibre e minerali, rilevanti quantità di vitamine, provate proprietà antiossidanti che ci aiutano a gestire i livelli di pressione arteriosa in modo naturale e di capacità di prevenzione dei tumori.

L’alto quantitativo di minerali però presenta anche qualche controindicazione, di cui la più nota è il tipico odore che si sprigiona durante la cottura, e che è dovuto allo zolfo. Fortunatamente esistono svariati rimedi per neutralizzare quest’inconveniente, come l’aggiunta di limone o aceto in cottura; in realtà il metodo migliore è cuocere i cavoli nel minor tempo necessario, e con le varietà con cui è possibile, consumarli direttamente crudi, poiché una cottura prolungata deteriora le vitamine che queste piante contengono, soprattutto la C. La presenza di vitamina C in questi ortaggi è tale che ai tempi in cui lo scorbuto era una malattia molto diffusa, ad esempio tra i marinai dei primi viaggi intercontinentali, i cavoli svolgevano un’azione preventiva al pari degli agrumi. La diffusione e la varietà di queste piante è testimoniata anche dal fatto che sono forse i vegetali più presenti nel linguaggio colloquiale quotidiano, nelle espressioni idiomatiche, nei proverbi. In linea di massima sono ortaggi invernali, con qualche eccezione, e per la maggior parte dei cavoli, così come dei broccoli, vale la regola di aspettare la prima gelata, dopo la quale ci saranno gli esemplari migliori. Comunque ormai i cavoli sono facilmente reperibili durante tutto l’anno.
Pochi glicidi, poche proteine, ma moltissime fibre, minerali, vitamine. I cavoli contengono zolfo, calcio, selenio, magnesio, potassio, fosforo, rame, sodio, vitamine del gruppo B, tra cui l’acido folico, e vitamina C, che rende facilmente assorbibile anche la vitamina E. Le fibre aiutano l’apparato gastrointestinale; le proprietà antinfiammatorie sono provate, così come quelle antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento cellulare. Devono essere presenti in una dieta ben bilanciata che è alla base della gestione della pressione arteriosa. Tutte le parti delle piante, foglie e infiorescenze, quindi sia i cavoli sia i broccoli e i cavolfiori, sono consigliati perché hanno capacità di prevenire i tumori, di vario tipo, da quello ai polmoni a quello al colon.

Valori nutrizionali

Ogni cavolo è composto principalmente d’acqua, per oltre il 90 per cento. Dato il basso tasso di zuccheri (destrosio e fruttosio, tracce di saccarosio) e la scarsissima presenza di grassi, il cavolo è un cibo ipocalorico. Su cento grammi di prodotto, mediamente circa 2,5 grammi sono di fibre e circa 2 di proteine. Tra i minerali presenti in maggiori quantità, potassio e fosforo, oltre a zolfo, selenio, calcio, magnesio, sodio. Importante la presenza di vitamina C, di cui tutti i cavoli sono ricchi, ma anche di vitamine del gruppo B, tra cui B1, B2, B3, B5 e B6, acido folico (B9) e vitamina E e K.

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Bibliografia scientifica di seguito: