Apnea notturna e innalzamento della pressione

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­Cos’è la sindrome dell’apnea notturna? Quale legame ha con la pressione arteriosa?

La sindrome della apnea notturna è un disturbo più diffuso di quanto si creda (colpisce il 2% della popolazione femminile e il 4% di quella maschile), in cui la respirazione del soggetto si interrompe una o più volte oppure rallenta eccessivamente durante il sonno. Le pause possono durare da pochi secondi ad alcuni minuti e possono essere anche più di 30 in un’ora.

Diversi studi evidenziano come la sindrome dell’apnea ostruttiva notturna (OSAS) possa diventare un vero e proprio fattore di rischio e aumenti l’eventualità di avere malattie cardiovascolari.

Cause ed effetti

L’apnea notturna può essere causata da fattori di rischio quali: obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia (cioè quando si ha un’alterazioni della quantità di lipidi circolanti nel sangue: colesterolo e trigliceridi) e abuso di fumo di sigaretta.

Questa patologia porta ad avere dei seri disturbi nelle fasi del sonno che comportano un incremento dei livelli di pressione arteriosa. Questa condizione può anche essere associata a fasi di rallentamento della frequenza cardiaca che risultano essere patologiche. Nei pazienti affetti da OSAS il rischio cardiovascolare è superiore, soprattutto se questa condizione non viene diagnosticata e trattata per tempo.

Alcuni sintomi dell’OSAS sono: frequente sonnolenza (anche dopo molte ore di sonno), un forte russamento, cefalea al risveglio, problemi di concentrazione, ansia, depressione ed una forte sudorazione notturna.

Come l’OSAS causa aumenti dei livelli di pressione arteriosa?

L’ipossiemia (la riduzione dell’ossigenazione del sangue) intermittente notturna e l’interruzione dello stato di sonno sono potenti fattori di attivazione del sistema nervoso autonomo (detto simpatico) che causa l’aumento della pressione arteriosa che si verifica subito dopo l’apnea. L’apnea notturna è caratterizzata da iperattività del sistema nervoso simpatico non soltanto durante il sonno ma anche durante la veglia, e ciò può causare ipertensione arteriosa, che di fatto si riscontra in oltre il 50% dei pazienti affetti da OSAS.

Una soluzione per chi soffre di OSAS

Numerosi studi hanno esaminato gli effetti positivi dell’utilizzo notturno della CPAP Continuous Positive Airway Pressure, un metodo di ventilazione respiratoria utilizzato principalmente nel trattamento delle apnee del sonno, per cercare di gestire oltre che la problematica respiratoria, anche i livelli di pressione arteriosa.
Un’analisi che ha preso in considerazione i risultati di 16 studi diversi, ha evidenziato come ci sia una riduzione dei livelli di pressione sistolica di 2.5 mmHg e di pressione diastolica di 1.8 mmHg, in quei soggetti che erano stati sottoposti a trattamento con CPAP.

L’apnea notturna deve essere tenuta sotto controllo perché nel tempo può causare problemi anche molto gravi alla salute ma soprattutto al cuore di chi ne soffre.

Bibliografia scientifica di seguito: