Karkadè: come combattere la pressione alta

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Karkadè alleato della pressione arteriosa

Come combattere la pressione alta e giovare di un abbassamento dei livelli di pressione arteriosa? Sarebbe bene cambiare gli stili di vita: avere un’alimentazione sana e bilanciata, fare regolare attività fisica, non abusare di fumo e alcolici. Ci sono inoltre alcuni alimenti che ci possono aiutare a gestire la nostra pressione arteriosa.
Il Karkadè, chiamato anche Ibisco, è pianta delle Malvacee, chiamato anche Tè Rosa dell’Abissinia, originaria dell’America centrale, possiede fiori di colore rosso o verde e si usa il calice del fiore. La varietà a calice rosso si usa in medicina, la calice verde in alimentazione per acidificare i piatti a base di miglio e di riso. Usato come decotto, è un ottimo diuretico, antisettico urinario, è una bevanda dal sapore acidulo rinfrescante e dissetante, dal colore leggermente rosso, non possiede principi attivi eccitanti, non contiene caffeina, per cui può tranquillamente sostituire il tè ed il caffè, è digestivo e regolarizza la funzionalità epatica. È una bevanda antiinfiammatoria, lenitiva, vitaminizzante, indicata anche nella stipsi cronica e la presenza degli antociani la rendono una pianta angioprotettiva. In forma di infuso è leggermente lassativa. Per uso esterno per la presenza dei polifenoli e delle mucillagini, ha una azione lenitiva per le pelli infiammate. Avendo queste proprietà risulta essere un’alleata per combattere la pressione alta.
Rinfrescante, diuretica, antinfiammatoria, lenitiva, colorante, utile nella stitichezza cronica, e come bevanda dissetante, gli antociani conferiscono al Karkadè, proprietà angioprotettiva. Il suo colore rosso è dovuto alla presenza di pigmenti flavonici e antocianici. Un infuso di karkadè per combattere la pressione alta: un rimedio naturale che, come nuove ricerche sostengono, ha proprietà antipertensive pari a quelle degli ACE (Angiotensin Converting Enzyme) inibitori, i farmaci contro i disturbi cardiaci cronicizzati.

Dai fiori del Karkadè deriva una bevanda che non solo aiuta a controllare i valori pressori, ma è anche ricca di proprietà benefiche per tutto l`organismo. Lo attesta uno studio, pubblicato su Circulation, condotto dai ricercatori della Tuft University di Boston che hanno sottoposto ai test un gruppo di 65 volontari tra i 30 e i 70 anni con livelli di ipertensione arteriosa lievi o moderati. I partecipanti hanno bevuto 3 tazze al giorno di infuso di ibisco per 6 settimane: rispetto al gruppo di controllo è stata riscontrata una riduzione della pressione sistolica media del 7,2%. In particolare, nei soggetti con alti valori di ipertensione la riduzione è arrivata al 13,2%.
I risultati concordano con l’esito, pubblicato recentemente sul Journal of Human Hypertension, dei test condotti su pazienti diabetici ipertesi da un team di ricercatori iraniani: secondo i dati emersi dallo studio, infatti, bere due tazze al giorno di infuso di ibisco ha comportato una consistente riduzione dei valori della pressione sistolica.
Le proprietà del karkadè appaiono quindi importantissime, soprattutto tenendo conto che è stato calcolato che la diminuzione della pressione sistolica, anche di soli 3 mm di Hg, è associata alla diminuzione del rischio di mortalità per ictus dell’8% e per patologie coronariche del 5%.
La bevanda non ha effetti collaterali a oggi riscontrati, e presenta un lungo elenco di caratteristiche salutari: è diuretica e digestiva, ha proprietà antisettiche per le vie urinarie, regolarizza la funzione epatica, è antinfiammatoria, lenitiva e vitaminizzante. Inoltre è molto dissetante (in Egitto viene consumata sia calda che fredda per combattere disidratazione e sete) e sotto forma di infuso ha anche leggere proprietà lassative.

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