L’anguria contro l’ipertensione

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Una fetta di anguria per abbassare la pressione

L’anguria, come il melone, è protagonista dell’estate, frutto dissetante, rinfrescante ed ipocalorico, in grado di assicurare un prezioso, quanto più abbondante, apporto idrico.
L’anguria è chiamata comunemente anche cocomero, e in botanica prende il nome di Cucumis citrullus o Citrullus vulgaris. L’anguria si distingue dagli altri frutti per le proprie massicce dimensioni, oltre
chiaramente per il peso, che talvolta raggiunge addirittura i 20 chili: ad ogni modo, la qualità del frutto non è sempre proporzionale al peso.
L’anguria è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Curcubitaceae, tipica dell’Africa meridionale e tropicale. Il fusto, erbaceo e rampicante, è sdraiato e raggiunge lunghezze considerevoli, oltrepassando talvolta anche i 10 metri; le foglie sono grandi, pelose, incise e trilobate. I fiori sono sia femminili, che maschili, mentre i frutti, massicci, pesanti e voluminosi, presentano una forma tondeggiante od ovale. I semi, nascosti nella polpa rossa, zuccherina e dolcissima dell’anguria, possono essere neri, giallastri o bianchi, dalla tipica forma a goccia.
L’esterno dell’anguria, la corteccia, è dura, e presenta un colore verde brillante striato da lastre verde chiaro o maculato da chiazze giallastre o bianche: la scorza non è edibile.

La normale composizione dell’anguria vede la presenza del 92% di acqua e dell’8% di zuccheri comunemente presenti nella frutta. Il suo consumo contribuisce dunque alla nostra idratazione durante le giornate più calde. In estate, mangiare anguria ogni giorno permette di proteggere la pelle dai rischi legati ad una eccessiva esposizione ai raggi UV, secondo le più recenti ricerche scientifiche.

Proprietà

Alcune delle preziose proprietà dell’anguria sono state confermate di recente da parte della scienza, che ha constatato la sua capacità di rappresentare un aiuto naturale contro le malattie cardiache,  di abbassare i livelli di pressione arteriosa e di ridurre i livelli del colesterolo cattivo. Il consumo di anguria può permettere inoltre di mantenere il peso sotto controllo. A risultare altamente benefica è la citrulina, una sostanza presente nell’anguria, che rende questo frutto adatto a prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache. Secondo alcuni studi, basterebbe una fetta di anguria al giorno per aiutare il nostro organismo a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. L’anguria non è sempre di stagione però, quindi è bene approfittare della sua presenza in estate per poterla gustare sempre fresca ed al giusto punto di maturazione. Il consumo di anguria può inoltre contribuire a migliorare la qualità del sonno. Mangiare un paio di fettine di anguria dopo cena può stimolare nell’organismo la produzione di serotonina, per via del suo contenuto di carboidrati. Quando, nelle ore serali, i livelli di serotonina salgono, il cervello è meno sensibile ai segnali di disturbo, come i rumori, favorendo sonni tranquilli. L’anguria è un frutto energetico.
Una semplice porzione di anguria può aumentare i livelli di energia del 23%. Ciò accade per via del suo contenuto di vitamina B6, che il corpo utilizza per sintetizzare la dopamina, promotrice del benessere. L’anguria contiene inoltre magnesio, che viene utilizzato dal nostro corpo per rifornire di energia le cellule.

In vacanza e a casa una buona fetta di anguria ci rinfresca e ci aiuta a combattere l’ipertensione.

 

Bibliografia scientifica di seguito:

  • Effects of watermelon supplementation on aortic blood pressure and wave prehypertension: a pilot study. (Am J Hypertens. 2011 Jan;24(1):40-4. doi: 10.1038/ajh.2010.142) ABSTRACT http://ajh.oxfordjournals.org/content/24/1/40.abstract
  • Effects of watermelon supplementation on aortic blood pressure and wave reflection in individuals with prehypertension: a pilot study (Am J Hypertens. 2011 Jan;24(1):40-4. doi: 10.1038/ajh.2010.142. Epub 2010 Jul 8.) ABSTRACT http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20616787
  • Watermelon extract supplementation reduces ankle blood pressure and carotid augmentation index in obeseadults with prehypertension or hypertension. (Am J Hypertens. 2012 Jun;25(6):640-3. doi: 10.1038/ajh.2012.20. Epub 2012 Mar 8.) ABSTRACT http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22402472